LETTERATURA torna alla homepage
PRECICERONIANA CICERONIANA AUGUSTEA IMPERIALE RISORSE
     
Ovidio


  Cerca







Progetto Ovidio - database

 

 


 torna alla pagina precedente
 passim precedente

autore
brano
 
Apuleio
Metamorfosi (l'asino d'oro), I, 7
 
originale
 
[7] At ille, ut erat, capite velato: "Sine, sine" inquit "fruatur diutius tropaeo Fortuna quod fixit ipsa." Effeci sequatur, et simul unam e duabus laciniis meis exuo eumque propere vestio dicam an contego et ilico lavacro trado. Quod unctui, quod tersui, ipse praeministro, sordium enormem eluviem operose effrico; probe curato ad hospitium lassus ipse fatigatum aegerrime sustinens perduco, lectulo refoveo, cibo satio, poculo mitigo, fabulis permulceo. Iam adlubentia proclivis est sermonis et ioci et scitum etiam cavillum, iam dicacitas timida, cum ille imo de pectore cruciabilem suspiritum ducens dextra saevientem frontem replaudens: "Me miserum" infit "qui dum voluptatem gladiatorii spectaculi satis famigerabilis consector in has aerumnas incidi. Nam, ut scis optime, secundum quaestum Macedoniam profectus, dum mense decimo ibidem attentus nummatior revortor, modico prius quam Larissam accederem, per transitum spectaculum obiturus in quadam avia et lacunosa convalli a vastissimis latronibus obsessus atque omnibus privatus tandem evado, et utpote ultime adfectus ad quandam cauponam Meroen, anum sed admodum scitulam, devorto, eique causas et peregrinationis diuturnae et domuitionis anxiae et spoliationis [diuturnae et dum] miserae refero; quae me nimis quam humane tractare adorta cenae gratae atque gratuitae ac mox urigine percita cubili suo adplicat. Et statim miser, ut cum illa adquievi, ab unico congressu annosam ac pestilentem con contraho et ipsas etiam lacinias quas boni latrones contegendo mihi concesserant in eam contuli, operulas etiam quas adhuc vegetus saccariam faciens merebam, quoad me ad istam faciem quam paulo ante vidisti bona uxor et mala fortuna perduxit."
 
traduzione
 
?Ma lui, col viso coperto: 'No, no, che la malasorte continui a godersela la sua vittoria.' ?Finalmente riuscii a tirarmelo dietro e intanto gli feci indossare uno dei miei indumenti per coprirlo alla meglio e me lo portai alle terme, rifornendolo di tutto l'occorrente per ungersi e asciugarsi; anzi io stesso lo strofinai ben bene per togliergli quel dito di sudiciume che aveva addosso. Dopo averlo ripulito, bench? fossi stanco anch'io, lo portai di peso alla locanda, ch? a mala pena si reggeva in piedi, e qui lo ficcai in un letto caldo, gli diedi da mangiare e da bere, lo tenni su con qualche storiella, tanto che in breve ritorn? loquace e allegro e si lasci? perfino andare a qualche battuta. A un tratto, per?, dette in un sospiro profondo, doloroso, e picchiandosi la fronte con una gran manata: 'Ma si pu? essere pi? iellati di me' cominci? a lamentarsi 'se soltanto per aver voluto correre dietro a uno spettacolo di gladiatori di cui, si dicevano meraviglie, mi sono ridotto in questo stato. Ricordi che ero andato in Macedonia per il mio lavoro? Ebbene gli affari m'erano andati a gonfie vele e cos?, dopo nove mesi, stavo tornando a casa, ben fornito di quattrini, quando poco prima di giungere a Larissa, mi venne in mente di fare una capatina a quel famoso spettacolo, ma, in una valle impervia e deserta, fui assalito da una banda di briganti ferocissimi che mi lasciarono completamente al verde: per fortuna non ci rimisi la pelle e riuscii a raggiungere la locanda di una certa Meroe, una donna matura ma ancora belloccia, alla quale raccontai dei miei lunghi viaggi, del mio desiderio di tornare a casa e, infine, della rapina subita. Ella fu molto gentile, mi prepar? gratis una graditissima cena e, alla fine, andata in fregola, mi port? a letto con lei. Scalogna maledetta, perch? bast? che dormissi una sola notte con lei per impegolarmi in una di quelle relazioni che poi ti tiri dietro per anni: le diedi quei pochi stracci che i briganti mi avevano lasciato addosso, e pefino gli spiccioli che, facendo il facchino (allora ero ancora in gamba) mi venivo guadagnando. Ed ecco in quale stato tu l'hai visto, quella buona donna e la mia cattiva stella, mi hanno ridotto.'
 

aggiungi questa pagina ai preferiti aggiungi ai preferiti imposta progettovidio come pagina iniziale imposta come pagina iniziale  torna su

tutto il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti, ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski

  HOMEPAGE

  SEGNALA IL SITO

  FAQ 

ideatore, responsabile e content editor NUNZIO CASTALDI (bukowski)
powered by www.weben.it

Licenza Creative Commons
i contenuti di questo sito sono coperti da Licenza Creative Commons